Dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il II Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia

  giovedì 22 marzo 2018

Condividi

Dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il II Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha pubblicato il II Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale, documento che tra i suoi obiettivi ha quello di migliorare la conoscenza dello stato di conservazione e la valutazione del Capitale Naturale per disegnare nuove politiche di sviluppo sostenibile, in linea con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
 
Giunto alla sua seconda edizione, il Rapporto è il frutto del lavoro svolto dal Comitato per il Capitale Naturale, presieduto dal MATTM, e composto da dieci ministri, dalla Conferenza delle Regioni, da Istituti pubblici di Ricerca, dall’Associazione Nazionale dei Comuni e da esperti in materia nominati dallo stesso MATTM.
 
Rispetto alla prima edizione, nel II Rapporto sono stati approfonditi, sia a livello nazionale che regionale, i fattori che mettono a rischio lo stato di conservazione del Capitale Naturale; altre novità riguardano la definizione di un percorso metodologico e l’attribuzione di un valore monetario al flusso di Servizi Ecosistemici di cui il Capitale Naturale è responsabile.
 
Una maggiore attenzione è stata inoltre dedicata a come i cambiamenti climatici possano alterare la capacità degli ecosistemi di continuare a garantire i Servizi Ecosistemici, con focus specifici sulla siccità, sulla frammentazione degli ecosistemi, sulle Aree Marine Protette, sulla purificazione delle acque,  sulle valutazioni economiche della qualità degli habitat e sulla degradazione dei suoli.
 
Proprio in tema di suoli, Catia Bastioli, Amministratore Delegato di NOVAMONT e membro del Comitato per il Capitale Naturale designato dal MATTM, ha contribuito al Rapporto attraverso la stesura de “Il ruolo del carbonio organico del suolo: sicurezza alimentare e mitigazione delle emissioni di gas serra”. In questa sezione viene messo in evidenza il ruolo che il rifiuto organico, attraverso la sua trasformazione in compost e la sua conseguente applicazione nei terreni agricoli, ha nel  preservare la sostanza organica presente nel suolo, nel frenare il degrado biologico e nel  ridurre le emissioni di gas serra.