Novamont tra i protagonisti del Bioeconomy Investment Summit a Helsinki
Il 14 e il 15 dicembre si è tenuto ad Helsinki il Bioeconomy Investment Summit 2017, follow-up dell’analogo Summit organizzato dalla Commissione Europea nel 2015 e del Lodz Bioeconomy Congress e della Bratislava Bioeconomy Conference del 2016. Durante l’evento più di trenta relatori discuteranno di come trasformare la bioeconomia da “settore di nicchia a norma” e di come sarà possibile attirare investimenti pubblici e per costruire un futuro sostenibile. Si affronteranno i temi delle politiche regolatorie, delle filiere dei prodotti bio-based, delle opportunità di finanziamento e di mercato e soprattutto delle barriere e degli ostacoli agli investimenti.
Il 14 dicembre Giulia Gregori, Responsabile della Pianificazione strategica e della comunicazione istituzionale di NOVAMONT, ha preso parte alla sessione di apertura “A new paradigm for a new era” ed in particolare al “Panel Discussion on the bioeconomy paradigm: opportunities and challenges”, insieme a Frank Goebel, membro del consiglio di amministrazione di B.R.A.I.N. Aktiengesellschaft, Pentti Hyttinen di Metsahallitus e Teresa Ribera, Direttore dell’Istituto per lo Sviluppo Sostenibile e le Relazioni Internazionali.
In due round di discussione, moderati da Christian Patermann (membro del Bioeconomy Council tedesco), i relatori hanno raccontato le opportunità della bioeconomia sulla base delle singole esperienze professionali e si sono confrontati sugli ostacoli, sulle problematiche inaspettate e sugli strumenti da mettere in campo per attirare investimenti.
Giulia Gregori ha delineato l’approccio olistico di NOVAMONT, il quale mette in relazione tutti gli attori coinvolti nella value chain dei biobased chemicals, approccio che può portare alla reindustrializzazione dell’Europa portando come esempio l’impianto di Bottrighe dove viene prodotto il bio 1,4-BDO. Gregori ha, inoltre, evidenziato l’importante contributo di strumenti come il BBI-JU per lo sviluppo della bioeconomia e la sfida che il settore affronta: lo scale up da tecnologie sviluppate in laboratorio ad impianti industriali primi al mondo, che può avvenire grazie a collaborazioni tra il settore privato e pubblico, in particolare l’Unione Europea gioca un ruolo importante nella definizione di politiche capaci di sviluppare la bioeconomia.